L'ora della verità

Su ali d'aquila

Domenica 18 giugno 2023 • III dopo Pentecoste


La Parola di questa domenica è come un quadrante dell’orologio che segna diverse ore. E tra queste ce ne sono alcune che sono decisive: l’ora del principio, l’ora della scelta, l’ora della grazia e della giustizia.

L’ora del principio trova fondamento nel racconto di Genesi che abbiamo appena ascoltato. Il principio è Dio: così potremmo sintetizzare la prima lettura. Sì perché Dio compie una scelta: quella di dare un ordine e un senso alla sua creazione mettendo l’uomo a prendersi cura di essa. Non solo: l’uomo è creato perché possa godere e assaporare dei frutti della terra e in quei frutti vivere e rinnovare quel respiro di vita che non è opera sua, ma opera di Dio. Come Dio dona l’alito di vita perché l’uomo diventi un essere vivente, così il soffio di vita di Dio si rinnova con l’agire dell’uomo ogni volta che l’uomo custodisce questo soffio nel creato e nel bene che gli è stato donato.

All’ora del principio segue l’ora della scelta. L’uomo è chiamato a scegliere se vivere nella luce o nelle tenebre. Le tenebre rivelano una certa comodità: ci possiamo nascondere e chiudere nelle nostre tenebre, le tenebre coprono il nostro agire e ci permettono una certa “privacy”. Le tenebre sono comode perché ci invitano a usurpare di un oggi che non tornerà più. Non a vivere, ma a usurpare, cioè ad abusare della grazia che viene donata per un mero interesse. Le tenebre ci invitano a fidarci solo di noi stessi, ci invitano a non ascoltare e a chiudere ogni strada di bene. La luce, invece, ci invita ad uscire allo scoperto, ci invita a dare un volto alle cose che viviamo e condividiamo, ci invita a non nasconderci nella falsità della tenebra, ma a vivere di quel respiro della verità che racchiude dentro di sé la vera immagine di chi siamo noi, di chi sono gli altri. La luce è un invito a dare un nome a quel respiro di vita che attraversa la mia esistenza: oggi è gioia, domani è tristezza, domani ancora speranza.

All’ora della scelta segue l’ora della grazia e della giustizia. Chi ha scelto la luce può gustare ogni giorno la salvezza e la gusta non perché la salvezza è qualcosa di esteriore a noi, ma in Colui che ci ha amato, Cristo Gesù, noi scopriamo il nostro vero volto di figli amati e benedetti dal Padre. Nell’ora della salvezza noi scopriamo veramente chi siamo, la nostra vera identità, quelle delle origini, senza macchie e rughe legate al peccato. E in questa scoperta di grazia, parallelamente, si rivela anche la giustizia, che è non tanto la bilancia che dice chi ha ragione e torto, ma invece la rivelazione di quei sentieri della vita che sono luce e di quelli che sono tenebre, dei sentieri di grazia e di lontananza da Dio.

Ma quale ora stiamo vivendo noi oggi? La Chiesa vive l’ora della scelta che conduce ad assaporare la grazia. E per vivere la scelta dobbiamo gustare la verità di quello che ci viene donato e in quello che ci viene donato assaporare la pienezza di vita che sgorga da Colui che non ha esitato a morire per la tua, la nostra salvezza: Gesù. Gesù è il bivio della nostra scelta, il criterio per compiere un discernimento e assaporare già ora quella brezza di vita eterna che rinnova il soffio della vita e lo strappa da mondanità e pesantezze in cui noi ci rifugiamo.

Invochiamo il Signore perché il nostro cammino sia sempre un Inno di benedizione alla Vita, quella che desidera non accomodarsi nel tempo presente, ma quella che ogni giorno desidera rimboccarsi le maniche dello stupore e lasciarsi guidare verso i sentieri di verità che lo Spirito indicherà nel nostro cammino.
 

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